Che cos’è il whistleblowing

Il “whistleblowing” è regolato da una direttiva europea, recentemente recepita nell’ordinamento giuridico italiano, istituita per tutelare le persone che desiderino riferire attività illecite di cui siano venute a conoscenza in azienda (o in un ente pubblico), consentendo loro di farlo in modo del tutto anonimo senza paura di subire conseguenze o ritorsioni.

Chi può denunciare

Chiunque abbia un legame con l’azienda dove si ritiene si sia verificato l’illecito, come ad esempio:

  • dipendenti
  • ex dipendenti
  • candidati a posizioni lavorative
  • volontari
  • tirocinanti
  • stakeholder
  • collaboratori esterni
  • persone con funzioni di controllo o vigilanza

Cosa può essere denunciato

Possono essere denunciati tutti i comportamenti che ledono l’interesse dell’azienda o dell’amministrazione, come ad esempio:

  • illeciti amministrativi, contabili civili o penali
  • condotte rilevanti ai sensi del D.Lgs.231/01 o violazione delle prescrizioni dei modelli di organizzazione, gestione e controllo
  • illeciti che rientrano nell’ambito di applicazione degli atti dell’UE o nazionali rilevanti
  • illeciti relativi ad appalti pubblici, servizi, prodotti e mercati finanziari, prevenzione del riciclaggio, sicurezza e conformità dei prodotti, sicurezza dei trasporti, tutela dell’ambiente, sicurezza degli alimenti e dei mangimi, salute e benessere degli animali, salute pubblica, protezione dei consumatori, tutela della vita e protezione dei dati personali, sicurezza delle reti e dei sistemi informativi
  • violazioni di norme in materia di concorrenza e aiuti di Stato
  • violazioni di norme in materia di imposte sulle Società

Non possono invece essere denunciati

  • semplici sospetti
  • rimostranze personali
  • rivendicazioni attinenti al proprio rapporto di lavoro o di collaborazione con la società